O caro amico, ritornare a Tripoli!
con l'araba dalla pelle d'inferno,
che nel silenzio adorai,
come un fiore di sangue.
E a Tripoli riparlerei,
tra rovine e bicchieri bevuti,
come un dio ciarliero.
Ormai il deserto e i leoni
dipinti a fiorami
mi navigano nella mente
e il ghibli m'è come l'altalena per una fanciulla.
(La trascrizione è tratta dal volume "Asso di Picche *Veleno e amore Secondo", Arnoldo Mondadori Editore, 1974)