"Libere donne di Magliano", ultimi posti
Bisserà lo spettacolo Le libere donne di Magliano
Candidi eroi e abisso di dannate
Dolore tra le righe
Ecco "Le libere donne di Magliano"
Fortuna delle Libere donne
I: Dalla guerra in Africa nasce il Deserto della Libia, nel ’52. Però è vero che i libri che ti hanno valso il maggior riconoscimento della critica italiana e straniera, oltre che naturalmente del pubblico, sono state Le libere donne di Magliano e La brace dei Biassoli?
T: E’ anche vero, ma però, non so, il Premio Strega lo presi col Clandestino e il Premio Campiello lo presi con Per le antiche scale, e poi il Premio Veillon, ecco, lo presi con La brace dei Biassoli, ma mi dissero: «Volevamo premiare le Libere donne di Magliano, ma ormai è passato un anno e dobbiamo premiare questo». [...]I pazzi di Tobino
Il Premio di Pulcinella
In nome dei folli. Tobino
La passione letteraria di Tobino
Ma la ragione certo molto importante è perché io avevo oramai certo, a conti pressoché fatti – lo posso affermare – avevo una passione letteraria e il manicomio, specialmente quello di Maggiano, al quale sono grato di avermi ospitato per tanti anni, mi permetteva di vivere dignitosamente e di essere libero! La mia penna è sempre stata pura comunque essa sia, dell’altezza che sia! Ma io ho sempre scritto quel che il cuore mi dettava. Non ho mai preso ordini! Ho scritto quando mi è venuto in mente Bandiera nera, ho descritto il fascismo. Avevo partecipato al periodo clandestino e mi venne la gran voglia di scrivere quello che era stato e quello che avevo visto innanzitutto dei miei amici e dei miei compagni che si erano battuti. Dei miei amici erano morti e io sentivo il desiderio di ricordare in quello che potevo più duraturo possibile la loro memoria e il manicomio mi permetteva tante ore di libertà! Naturalmente c’era il sacrificio, vero? Naturalmente non dovevo essere mondano, naturalmente ho dovuto rinunziare anche alla famiglia e naturalmente per nulla nel mondo non si fa mai nulla! Me ecco la ragione perché con facilità sono rimasto lì e ci sono stato anche bene! Quando io pubblicai “Le libere donne” e le pubblicai da Vallecchi, c’era l’editore che si chiamava Enrico, è un uomo pieno di talento e di qualità e gli dissi: “Senti potrei metterci un bigliettino?” E scrissi a quel tempo dove non c’era stata nessuna contestazione, vero? Nessuna liberalizzazione! Ci misi: “Anche i matti sono creature degne d’amore!”
[...]Le libere donne di Magliano di Mario Tobino
Le libere donne di Mario Tobino
Le stanze di Tobino riaprono a Maggiano
Mario Tobino, Le libere donne di Magliano. Vallecchi, Firenze, 1953 - L. 700
Poesia e pietà tra le mura di un manicomio
Silvia Ballestra e il mondo di Tobino "Coglieva la bellezza anche nel male"
Sull'onda della follia
Tobino, doppio volto nella follia
Tornano a vivere le stanze occupate da Mario Tobino nell'Ospedale di Maggiano
Una e centomila, le donne "libere" di Mario Tobino, scrittore e psichiatra